Da Passo Godi (1554 m) al Ferroio di Scanno (1780)
Dislivello: circa 300 metri
Tempo di salita: 2 ore
Tempo di discesa: 1 ora e 30 minuti
Difficoltà: E
Segnaletica: presente ma a tratti scolorita.
Sviluppo planare: circa 10 km
Quando? Da Giugno a Ottobre (salvo uso delle ciaspole)
Cartografia: “Monti Marsicani” ed. Il Lupo o “Parco Nazionale
D’Abruzzo” Ed. Iter
Note alla segnaletica: anche se lascia a desiderare, il luogo, in sostanza
una lunga prateria di alta quota, non pone alcun problema di orientamento in
quanto non solo si può navigare a “vista”, ma soprattutto perché si seguirà per quasi tutto il tempo una evidentissima sterrata.
Note al periodo: Fate attenzione alle
giornate estive troppo calde: potrebbero trasformare questo itinerario,
nonostante l’alta quota, in una torrida marcia nel deserto (gli alberi sotto
cui riposare sono pochissimi!). L'escursione in inverno può essere piacevolmente percorsa anche con le ciaspole.
Bell’itinerario,
adatto a tutti, in ambiente affascinante. Nonostante si segua per quasi tutto
il tempo una strada sterrata, il fatto che questa si trovi in un ambient così
solenne, rende l’escursione assai godibile. Si camminerà in una prateria d’alta
quota, nell’anfiteatro naturale comprendente alcune delle montagne più alte del
Parco. Punto di arrivo della camminata è la stele commemorativa fatta erigere
in ricordo della visita di Giovanni Paolo II in quel luogo. Pochi metri metri
più avanti, l’affaccio sul pianoro del Ferroio di Scanno è incredibile.
Come
arrivare:
Per chi proviene da Villetta Barrea seguire la
strada statale che sale verso Passo Godi (1547 metri). Si supera l’ingresso del
rifugio Selva Bella sulla sinistra, quindi, superato il valico si raggiunge la
zona con gli alberghi. Meno di un chilometro più avanti, in corrispondenza di
un tornante della strada si apre una strada sterrata con sbarra che si inoltra
nella valletta sulla sinistra. Parcheggiate davanti al cartello con le
indicazioni dei sentieri numerati con la Y (1554 m).
Descrizione
del percorso:
A piedi, s’imbocca la strada bianca (nord-ovest) che
si inoltra nella valle tenendosi alla destra del versante nord di Monte Godi.
Questa continua lungamente sul fondovalle, poi comincia a salire (tenersi sulla
sinistra d un bivio poco evidente) e a mezzacosta continua con belli affacci
sulla Valle del Tasso. All’altezza di una curva stretta curva, la strada entra
nell’unico tratto di boschetto di tutto il percorso. Oltre, comincia a scendere
con ampie svolte verso lo Stazzo di Ziomas (1580 m, 1 ora ). Si supera, si
ricomincia a salire e ci si lascia sulla destra (1617 m) la deviazione sulla
destra per la Valle del Tasso. Una serie di saliscendi (ai bivi mantenere
sempre la sinistra) ci fanno guadagnare lentamente quota seguendo il profilo
della vallata. Uno strappo un po’ più ripido su tracce di strada ci fa infine
guadagnare l’ampia sella erbosa su cui è posta la lapide commemorativa (1780 m 1 ora). Sulla
sinistra (est), quasi ci avesse accompagnato per tutto il tragitto, è la mole
di Monte Godi, mentre sulla destra il Monte Campitello e la Serra del
Campitello. Pochi passi in direzione sud dalla stele, permettono l’affaccio sul
magnifico pianoro chiamato Ferroio di Scanno sorvegliato dalla mole del Monte Marsicano
e del Monte della Corte.
Il ritorno è per la via dell’andata.
Foto:
Il Monte del Campitello e la Serra del Campitello visti dalla carrareccia
Lo stazzo di Ziomas
La valle del Tasso. Sullo Sfondo il Monte Genzana
Lapide commemorativa a Giovanni Paolo II
Il pianoro del Ferroio di Scanno: come sfondo la Valle Orsara e le vette del Monte Marsicano (sx) e il Monte della Corte (dx)
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