La Semprevisa da Bassiano

Monte Semprevisa (1536 m.sl.m.) da Bassiano 

Dislivello: 1020 metri 
Tempo di salita: 3 ore
Tempo di discesa: 3 ore
Difficoltà: EE (per escursionisti esperti)
Segnaletica: bandierine bianche-rosse
Sviluppo planare: circa 16 km
Quando andare: tutto l'anno (ampi tratti in ombra sopratutto all'inizio)
Cartografia: Monti Lepini ed. il Lupo

Note alla difficoltà: il notevole dislivello (tra i maggiori del Lazio), la ragguardevole distanza, gli ampi tratti sassosi, richiedono tecnica e resistenza. 

Note alla segnaletica: abbastanza rada ma sufficiente. Il percorso non pone particolari problemi di orientamento.

L'ascesa alla Semprevisa dal versante tirrenico, notevolmente più complessa rispetto al versante carpinetano, risulta essere una escursione di elevato livello naturalistico e sportivo. Dalla fonte Sant'Angelo, percorrendo una bellissima lecceta si raggiungerà la sorgente Sant'Angelo e da qui il rifugio Liberamonte. Il sentiero attraversa quindi i prati di Camporosello fino a raggiungere la sella tra il Monte Ardicara e la Semprevisa. Un ultimo panoramico strappo permette di raggiungere la vetta. Questo è sicuramente tra i percorsi più complessi e completi effettuabili sui Lepini, l'alternarsi di diversi tipi di ambienti (boschi, prati, pietraie, creste) lo rende affascinante e mai noioso. La vista di Camporosello, verde paradiso all'ombra della vetta, con le sue mandrie di cavalli regala una splendida sensazione. Il panorama dalla vetta è semplicemente magnifico. 

Come arrivare: 

Dall'Abbazia di Valvisciolo, seguendo Via Valvisciolo (splendida strada che conduce a Bassiano) si raggiunge l'incrocio con Via Ninfina (6,7 km dall'Abbazia). Tralasciata la deviazione a destra per il paese di Bassiano si prosegue dritti per via Ninfina (direzione Sezze), per poi svoltare alla prima strada a sinistra (Via Semprevisa). La strada, in buonissime condizioni, costeggia un prato, un complesso religioso di nuova costruzione, e proseguendo in salita raggiunge un ponte sul Fosso Sant'Angelo. Conviene parcheggiare la macchina prima del ponte stesso, nei pressi di uno spiazzo (573 m).

Descrizione del sentiero: 

A piedi si supera il ponte (in basso a destra sul fondo del fosso c'è il fontanile) e si prende il ripido sentiero subito a sinistra segnalato con delle frecce rosse dipinte sulla roccia (attenzione che essendo un po scolorite in presenza di molto sole potrebbero essere poco visibili). Si sale per il ripido sentiero che, entrando subito nel bosco, descrive dei piccoli tornanti (tenersi sulla destra) e si allaccia ad una evidentissimo stradello nei pressi di un cancello. Lo stradello, che va seguito per circa 2 km, diviene via via sempre più stretto e sale a mezza costa nel bosco ricalcando il percorso dell'acquedotto (facendo attenzione si può sentire il suono dell'acqua scorrere). In questo tratto la segnaletica è presente solo sulle piccole casette di servizio dell'acquedotto (sono circa 6-7 a distanza di circa 300 metri l'una dall'altra), ma il sentiero è evidentissimo ed è praticamente impossibile sbagliare strada. Da dove il sentiero si fa molto stretto e piuttosto ripido e sassoso (in questo tratto sono anche visibili a terra le tubature dell'acqua), presto si raggiunge la fonte S. Angelo (50 min, 954 metri) lungo fontanile presso il quale è facile imbattersi in animali che si abbeverano. Dopo una meritata sosta al fontanile si ritorna per pochi metri sui propri passi e si prende la deviazione (segnata da frecce rosse) che sale in direzione sud, con un tratto sassoso e ripido (fare attenzione!!) fino alla strada sterrata che raggiunge Camporosello. A questo punto si segue la comoda strada in salita fino al rifugio Liberamonte (20 min, 1050 m) gestito dall'associazione Mountain Freedom (il gestore non c'è ma il rifugio è aperto e può essere usato). Si continua sulla strada sterrata e dove questa fa una curva, proprio nei pressi del gomito, si può notare un segno sulla sinistra il quale indica di lasciare la strada per inoltrarsi nel valloncello boscoso. Il sentiero segnato segue il letto del torrente e dopo circa 150 metri (dopo aver scavalcato una piccola sella) raggiunge il pianoro di Camporosello dal quale già appaiono il Monte Ardicara sulla sinistra e un fianco della Semprevisa sulla destra. Il sentiero sul pianoro (che poi tanto pianoro non è...) non è ben segnato. Quello che conviene fare è procedere sul bel prato sempre in direzione nord, tenendo davanti a se i pendii boscosi ed insinuandosi sul sentiero sassoso presente in una specie di varco privo di alberi che con notevole pendenza e qualche tornante porta fino alla Schiazza di Paolone (1 ora, 1355 m). La Schiazza in gergo è un grande sasso piatto (non è visibile dal basso, ci si accorge di essa solo quando ci si è vicino). La Schiazza in questione segna la sella tra l'Ardicara (sulla sinistra) e il Semprevisa sulla destra). Se da questo punto si prosegue dritti si ci si allaccia al sentiero che sale da Pian della Faggetta (già descritto nel mio blog: Monte Semprevisa da Pian della Faggeta), ma per raggiungere la vetta dobbiamo andare invece verso destra. Da questo punto in poi i segni bianco-rossi diventano molto più evidenti. Dopo un breve tratto ripido e sassoso, si entra nella faggeta, e si raggiunge la cresta (aerea ed esposta ma non pericolosa). Eccezionali i panorami sulla Pianura Pontina e sul mare. Superata l'anticima si è ora in vista della vetta che si raggiunge con un ultimo strappo (1536 metri, 45 min). La vista è a 360°: sono visibili gran parte dei Monti Lepini, i Monti Ausoni, i Monti Aurunci, il mare, ecc., godete appieno di questo panorama.
La discesa, si può fare per la stesso sentiero dell'inizio, ma qui descriverò una piccola deviazione che permette di godere di una bella passeggiata a Camporosello (evitate la deviazione in caso di nebbia o poca visibilità). In breve, una volta raggiunta la Schiazza di Paolone, guardando in direzione sud-est, oltre Camporosello do dovrebbe riuscire a vedere il cartello informativo in legno indicante la fine della sterrata che porta a Camporesello stesso. Una volta scesi dalla Schiazza (per il sentiero dell'andata) e raggiunto il prato si deve andare nella direzione vista sopra. Dal prato il cartello e la strada non sono visibili perchè sono rialzati. Senza sentiero obbligato si raggiunge così la strada che si seguirà comodamente in discesa fino al rifugio e da li con lo stesso percorso dell'andata fino alla macchina. La discesa, compresa della deviazione richiede circa 3 ore e richiede attenzione sul sentiero che dalla sterrata scende fino alla fonte Sant'Angelo. Se si decide di non fare la deviazione la discesa richiede 2,30 ore.

Foto: 





La fonte Sant'Angelo (sulla destra è visibile la freccia rossa che indica la prosecuzione del sentiero).



Panorama su Bassiano nei pressi della fonte.


Il rifugio Liberamonte. Come sfondo, sulla sinistra, il Monte Ardicara. 


La deviazione segnata per il valloncello che porta a Camporosello. 


Scorcio di Camporosello con mandria di cavalli al pascolo. 


Mucca al pascolo nei sulla cresta del Semprevisa.


La cima della Semprevisa (visibile anche la croce) dall'anticima. 


Croce di vetta.


Panorama sul Monte Gemma e sul Monte Malaina. 


Magnifica veduta di Camporosello dalla Schiazza di Paolone.


Traccia:

La traccia (formato GPX) può essere scaricata al seguente link:




Profilo altimetrico:




2 commenti:

  1. Ho fatto oggi, 23/3/2019 questo interessante percorso. L'ho fatto perché era uno dei monti sui quali è cresciuto il grande alpinista Daniele Nardi, nato a Sezze, e che ha mostrato a tutto il mondo che l'amore per la montagna non ha veramente confini, se non quelli che noi stessi ci poniamo. Il percorso è impegnativo dal punto di vista della fatica, richiede infatti un certo allenamento, mentre non presenta particolari difficoltà tecniche. Ho seguito tutte le indicazioni che hai dettagliatamente fornito nella tua descrizione. Ti faccio i miei complimenti, tutte le indicazioni della strada sono complete, e le indicazioni che fornisci sul percorso sono puntuali e precise. Oggi ho notato che le indicazioni sul pianoro erano ben evidenti. Grazie ! Ottimo lavoro

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  2. Grazie! E' sempre bello ricevere commenti positivi!Buone escursioni

    Paolo Brunotti

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