Monte Semprevisa da Pian della Faggeta

Monte Semprevisa (1536 m.s.l.m.) da Carpineto Romano

Dislivello 710 m
Tempo di salita: 2.15 ore
Tempo di discesa: 1.45 ore
Itinerario segnato (bianco e rosso)
Difficoltà: E (escursionistica)
Cartografia: Monti Lepini ed. il Lupo


I tempi di salita e discesa sono da intendersi per un escursionista con media esperienza e non tiene conto di eventuali pause.

E' il percorso più frequentato del Semprevisa ed il più sbrigativo tra quelli che salgono dal versante di Carpineto Romano. La conca di Pian della Faggeta, di origine carsica, è assai caratteristica. A poche decine di metri dall'inizio del sentiero, una grossa dolina nasconde l'imbocco di Pozzo Comune, interessante cavità accessibile solo a speleologi esperti, che sfiora i 200 metri di profondità. Si attraverserà una bellissima faggeta, un pianoro d’alta quota idilliaco e la cresta panoramica del monte, L’itinerario offre così l’alternarsi di ambiente vari e mai noiosi. Dal sentiero, inoltre, si gode di spettacolari vedute e consente di prendere famigliarità con le atmosfere di questi monti. Nonostante il dislivello non risulta particolarmente faticoso.

Come arrivare:

Per arrivare al punto di partenza si passa per Colleferro giungendo da Artena-Velletri oppure uscendo allo svincolo autostradale di Colleferro della A1.
Da Colleferro, dopo aver seguito una prima indicazione per Segni, si trovano poi le indicazioni per Carpineto Romano, dove si arriva attraversando il paese di Montelanico. Arrivati a Carpineto Romano, dalla strada principale che passa dentro il paese si svolta a destra ad un’indicazione turistica gialla che indica “Semprevisa – Pian della Faggeta”. Dopo 7 km si parcheggia alla fine del tratto asfaltato (895 m.s.l.m.). La strada per raggiungere la piana è in continua salita ma abbastanza agevole, in buono stato e non presenta tratti esposti.

Descrizione del percorso:

Si parcheggia all'inizio del pianoro appena dove finisce l’asfalto, si tralascia la strada sterrata che lo attraversa in piano, e si imbocca invece la sterrata di destra (dove è presente un cartello dei sentieri), più ripida, che si segue fino alla prima curva. Prima di un gruppo di costruzioni, si lascia la strada, e si inizia a seguire il percorso segnato sulla destra da un cartello in legno.
Il sentiero, all’inizio abbastanza ripido si inerpica sul pendio e tenendosi a destra prosegue a mezza costa dirigendosi verso la valle racchiusa tra le due montagne.
Questo tratto è abbastanza faticoso, tuttavia, prestando attenzione ai segni su roccia non dovrebbero esserci problemi a raggiungere il bosco.
Sempre continuando sul sentiero segnato, si entra nella valle che con salita dolce ma costante porta infine alla cisterna dell’Acqua di Mezzavalle (1 h, 1210 m). Attenzione a non bere: si tratta di acqua non sorgiva, utilizzata dal bestiame! Continuando su sentiero segnato, presto (circa 15 min) si esce dal bosco e si raggiungono prima dei monumentali alberi abbattuti (trasformati adesso in ceppaie) ed infine un verde pianoro che si attraversa del tutto fino a delle panchine (sono presenti anche dei resti di falò). I meno esperti, a questo punto, potrebbero avere difficoltà a trovare il continuo del sentiero segnato. In questo caso la cosa migliore da fare è rivolgere le spalle al lato lungo della panchina, e guardare a sinistra: il sentiero prosegue nella faggeta in quella direzione, attraversando trasversalmente il prato. Entrati nel bosco, su sentiero pianeggiante, si raggiunge la Sella del Semprevisa (15 min, 1335m). Il sentiero inizia poi a salire sulla cresta tra grandi faggi. Si passa accanto al Pozzo della Neve ed in breve il sentiero diviene molto “aereo” con ampi e spettacolari vedute sulla Pianura Pontina. In questa fase si seguono delle stratificazioni rocciose e si scavalca l’anticima del Semprevisa. Traversato un piccolo pianoro, si supera l’ultimo pendio sassoso ed infine si raggiunge la cima (45 min 1536 metri) segnata da una croce (sui monti Lepini, paradossalmente, la grandezza della croce è inversamente proporzionale all’altezza della vetta). Il belvedere qui è magnifico in tutte le direzioni. Nelle giornate più terse lo spazio arriva fino ai Monti Ausoni e Aurunci a sud-est, alla pianura Pontina (visibile Latina, con il suo grattacielo) a sud con l’inconfondibile Monte Circeo e addirittura Ponza. Più a nord sono i Simbruini e i monti Ernici, contrafforti occidentali dell’Appennino.
Dopo una meritata pausa, la discesa si fa per lo stesso itinerario di salita (segnato bianco e rosso anche in questa direzione).


Foto:


L’inizio del sentiero, segnalato dai classici cartelli di legno. In basso su una pietra, il tipico segno bianco e rosso che indica la via.


Il verde pianoro dopo il bosco…


L’anticima del Semprevisa vista dalla cima. A sinistra i contrafforti meridionali dei Lepini e la pianura Pontina.


Vista mozzafiato dal Semprevisa. In lontananza il Monte Circeo e il mare.

1 commento:

  1. Semprevisa

    Passo dopo passo
    viandante d' anima e pietra,
    guadagno la tua cima
    di cielo intrisa.
    E la bruma e i faggi
    compagni di viaggio,
    lungo il sentiero
    intrecciano alloro
    mentre sorgi, Semprevisa,
    per raccontarmi chi sono.
    Una promessa di pace
    tra dio e gli uomini
    tra i nembi e il vento
    governa le ali di questo Tempo.
    Da quassu' finalmente
    guardo in faccia al mio cuore,
    su questa croce
    incido l'eco del mare.
    Rispondi alla sera
    quando verra' a chiederti
    delle mie impronte
    che ero solo il frutto
    di un' acerba primavera,
    l' impercettibile respiro
    di una poesia
    che ancora dorme.


    questi versi trovati sul web sono la somma di ciò che ho sentito lassù...un'esperienza unica.

    Gianluca

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