Un'isola nella pianura!

Monte Soratte (693 m.s.l.m.) da Sant'Oreste (417 m)

Dislivello: 300 metri
Tempo totale: circa 3 ore
Itinerario segnato: Bianco-rosso, rosso e cartelli.
Difficoltà: E
Periodo consigliato: tutto l'anno.

Note alla difficoltà: sebbene il dislivello non sia molto, alcuni brevi tratti sono esposti e su sentieri stretti e sassosi. Si consigliano scarpe da escursionismo e piede fermo.

Chi da Roma va a nord, seguendo l'autostrada o la ferrovia passa ai piedi di una montagna il cui singolare profilo difficilmente passa inosservato. Il monte Soratte, isola calcarea tra le colline a nord di Roma sulla destra orografica del Tevere è una meta escursionistica fin dal 1874, quando la seconda gita sociale del CAI di Roma si concluse sulla sua cima. 
Il sentiero descritto costituisce un anello dell'intero monte e si svolge tra creste sassose e panorami mozzafiato. Il versante nord-orientale, rivestito da leccio, carpino e orniello e quello sud-occidentale, rivestito di macchia mediterranea, e scolpito da speroni calcarei rendono la natura di questo luogo estremamente interessante...ma non solo! La passeggiata è scandita da un susseguirsi di incontri con importanti siti storici rappresentati da eremi e chiese (vedi note storiche). Un connubio unico, descritto al meglio da questo itinerario. 

Come arrivare: 

Il paese di Sant'Oreste si raggiunge dalla Via Flaminia o da casello dell'A1 Ponzano Romano-Soratte. Raggiunto il paese si piega a destra dove si può parcheggiare lungo la strada. L'inizio del sentiero è alla fine di una stradina asfaltata in salita dove sono presenti una cappelletta e una sbarra. 

Descrizione del sentiero:

Superata la sbarra si continua su una stradina dal fondo in cemento fino a raggiungere una cappelletta e un'area picnic. Si continua in netta salita fino alla cappella dell'Annunziata degli Alberoni (551 metri), dove un cartello sulla sinistra indica l'inizio del Sentiero degli Eremi. Lo si segue in salita tra magnifici lecci fino ad una sella con un bivio (segnato da cartelli in legno del Parco). Verso sinistra si raggiunge in pochi minuti la chiesa di Santa Lucia (638 metri da dove si gode di un bel panorama. Tornati alla sella, andando adesso verso destra si segue un sentiero a mezza costa (attenzione perchè alcuni tratti sono ripidi e molto esposti) e si raggiunge l'Eremo di Sant'Antonio (610 metri). Dietro l'eremo vi è una spianata da cui si gode alla sua estremità di una vista eccezionale verso la Tuscia (sono visibili Civita Castellana e nelle giornate più terse anche il Lago di Bracciano). Tornati davanti all'ingresso dell'Eremo dei ripidi tornanti portano al muro del convento della Madonna delle Grazie (636 metri). Lo si aggira proseguendo verso destra fino ad una piazzale con panchine e fontanella. La strada per la vetta è ora evidentissima: basta seguire il largo sentiero che sale dove finisce la strada che avevamo abbandonato in favore del Sentiero degli Eremi. La chiesa di San Silvestro domina la vetta (693 metri 1.15 ore) da cui si gode un panorama sul Tevere, sui Monti Reatini e sul Terminillo. La parte successiva del sentiero è la più difficoltosa, chi non volesse seguirla può tranquillamente seguire la strada in cemento presso il convento della Madonna delle Grazie e tornare alla macchina in circa 40 min.
Il percorso prosegue invece per un sentiero a tornati che si imbocca proprio dove finisce la staccionata in legno della spianata sommitale (si ha un pò la sensazione di scendere nel vuoto!). In questo tratto fate attenzione, i tornanti, ripidi e sassosi, potrebbero essere difficili da individuare (comunque sono segnati). Il sentiero raggiunge a mezza costa il Sasso San Nonnoso proteso verso la pianura e  tramite ripidi discese (attenzione agli scivoloni!!) tra fitta vegetazione raggiunge un bivio (segnalato da cartelli in legno). Continuando sulla sinistra si raggiunge in 10 minuti la Casaccia dei Ladri (598 metri) bel punto panoramico che permette di osservare contemporaneamente i due fianchi della montagna. Tornati al bivio si scende in un fitto bosco che attraversa obliquamente il fianco nord-orientale della montagna (attenzione ai segni, potrebbero essere poco visibili!). Infine si sbuca su una strada sterrata che si segue verso destra in direzione di Sant'Oreste. La strada scandita da cartelli del Sentiero Vita conduce prima ad una cappelletta (Madonna del Camminatore) poi ad un teatro all'aperto. Ad un bivio, sulla destra si può raggiungere l'imbocco della Grotta di Santa Lucia (chiuso da un cancello). Tornati sulla strada principale la si segue fino al paese e alla macchina (1.45 ore).

Foto:


Una delle prime cappellette incontrate durante il cammino. Sulla destra la strada in cemento che si segue nel primo tratto del percorso.


Sant'Oreste e la campagna romana visti dal punto panoramico nei pressi della chiesa di Santa Lucia.

Ruderi dell' Eremo di Sant'Antonio


Il fianco occidentale del Monte Soratte è costellato di speroni calcarei. Da questo punto panoramico nei pressi dell' Eremo di Sant'Antonio è possibile vedere anche la Chiesa di San Silvestro in vetta.


Panorama sulla Tuscia.


Eremo di San Silvestro. 



Magnifico panorama dalla vetta. Il Tevere è visibile sulla sinistra. Sullo sfondo i Monti Reatini ed il Terminillo innevato.


Il profilo del Monte Soratte dalla Casaccia dei Ladri.


 La Madonna del Camminatore sulla via del ritorno.

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