La faggeta oscura e il lago cristallino

Da Barrea al Lago Vivo (1591 metri)

Dislivello: 500 metri
Tempo di salita: 1.30 ore
Tempo di discesa: 1 ora
Sentiero segnato: bianco e rosso (K6 e K4 PNALM)
Difficoltà: E
Quando andare: da Maggio a Ottobre

Note sul periodo: il Lago Vivo è un piccolo lago montano che si origina dallo scioglimento dei ghiacci e della neve. Per questo motivo, sebbene il sentiero sia praticabile da Maggio a Ottobre, ad estate inoltrata lo specchio d'acqua sarà molto probabilmente già prosciugato!

La vallata del Lago Vivo è un posto magico. Incastonata tra i Monti Tartaro, Altare e Petroso offre il meglio di se quando le gelide e cristalline acque dei ghiacciai, sciogliendosi, si raccolgono nella conca formano il Lago, definito appunto "vivo" per la sua ciclicità stagionale. In tarda primavera, sulle sue rive si assiste a magnifiche fioriture, i cui colori contrastano, in uno scenario di rara bellezza, con i picchi ancora innevati delle vicine montagne. In estate inoltrata, quando il lago è prosciugato, la vallata si trasforma in un verde pianoro, solcato da rocce, la cui bellezza è solo minimamente intaccata dalla mancanza del lago. Il sentiero descritto ci permette di raggiungere il luogo di tale bellezza in breve tempo, attraversando la ripida e fittissima faggeta della Valle dell'Inferno per una escursione bella da non temere confronti. 

Come arrivare:
Da Alfedena, si segue la strada per Barrea (SS83). In vista del lago di Barrea, all'altezza di un tornante ad 1,5 km da Barrea, poco prima di una piccola fontana si stacca a destra una carrozzabile. A meno che non siete possessori di una jeep, lasciate la macchina pochi metri dentro la stradina (la strada è in pessime condizioni).

Descrizione del percorso:
Lasciata l'automobile si prosegue a piedi sulla sterrata, la quale in breve tempo ci porta alla Sorgente Sambuco (1154 metri, sentiero K6). Proseguendo, al termine di una discesa si stacca sulla sinistra il sentiero per il Lago Vivo (segnavia K4). Si comincia così la lunga ascesa della Valle dell'Inferno. La salita è molto ripida e discretamente impegnativa. Il sole qui sotto è solo una flebile luminosità, riflessa tra il verde delle foglie e preclusa a tutto quello che si trova al di sotto. Nel punto in cui la valle si chiude ad anfiteatro davanti a noi, il sentiero prosegue, descrivendo numerose svolte, alla nostra destra fino a raggiungere la piccola immagine della Madonna delle Grazie, incastonata in una roccia. Il tratto successivo, tra lecci e faggi è meno ripido e permette di riprendere fiato. Un breve pendio porta al costone morenico che domina dall'alto la piana dove si trova il lago. Il panorama qui è spettacolare: da ovest verso est, M. Lamiccio (2074 mt), M. Petroso (2249 mt), M. Altare (2147 mt) e M.Tartaro (2191 mt). Un breve tratto porta alle sponde del Lago Vivo (1591 metri, 1.30 ore). La discesa si fa per lo stesso percorso (1 ora). Fate attenzione alla ripidità del sentiero!

Foto:


Effige della Madonna delle Grazie


La piana del Lago Vivo in veste estiva. Il lago è prosciugato ma la vallata resta comunque un luogo spettacolare. 


Barrea alla luce del tramonto riflessa sul Lago di Barrea.

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