Il Pizzone dall'eremo di Sant'Erasmo

Monte Pizzone (1314 m) e Erdigheta (1336 m) dall'Eremo di Sant'Erasmo (840 m)

Dislivello: 620 metri
Tempo di salita: 2 ore 
Tempo di discesa: 1 ora e 30 minuti
Difficoltà: E+
Itinerario segnato con bandierine bianche-rosse 
Sviluppo planare: 7 km (A/R)
Quando? Da Aprile a Dicembre (d'estate non nelle giornate più calde)
Cartografia: "Monti Lepini" Ed. Il Lupo

Note alla difficoltà: le difficoltà dell'itinerario sono due, anzi tre: la salita, la discesa e il passaggio su roccette (!). Un piccolo tratto di percorso impone un passaggio in cui per scavalcare una roccia bisogna utilizzare le mani, nulla di che, ma il fatto che il tratto sia leggermente strapiombante potrebbe far paura a qualcuno. La salita è molto ripida fin da subito (il tratto iniziale ha una pendenza del 30%) e anche il tratto sotto la vetta è scomodo, ripido e sassoso. La pendenza inoltre rende la discesa faticosa, fatto che impone di affrontarla a velocità ridotta. 

Note alla segnaletica:  in salita le bandierine di vernice sono ben visibili, non si dovrebbero pertanto avere particolari problemi. Discorso diverso invece per la discesa, in cui le stesse bandierine evidentemente non sono state riverniciate e quindi risultano poco visibili. Comunque l'orientamento è basilare, e con un minimo di esperienza non dovrebbero sussistere problemi.

Affacciato sulla pianura, estrema propaggine sud della cresta che unisce le maggiori vette dei Lepini Occidentali, il Monte Pizzone è in grado di regalare all'escursionista grandiosi panorami e atmosfere aeree in ogni direzione. La  salita dal versante di Roccagorga è il modo più difficile per raggiungere la vetta. Ad una ripidissima salita iniziale, segue un breve tratto sulla cresta sud, un piccolo tratto su roccia, e infine il raggiungimento della vetta da dove si apre la vista su Sezze, la pianura Pontina e i massiccio lepinico orientale. Nelle giornate terse lo sguardo arriva fino ai contrafforti appenninici e addirittura ai Monti del Matese (Molise). La vista del bel pianoro dell'Erdigheta, al di la della vetta è parimenti affascinante. Raggiungere la gemella vetta del Monte Erdigheta permette di fare un breve percorso di cresta bello e appagante. Consigliata la visita all'eremo anche se non sempre è aperto. 

Come arrivare:

Raggiunto il cimitero di Roccagorga (Via del Cimitero) prima di salire verso il paese si prende la strada che continua dritta (indicazioni per Eremo Sant'Erasmo, Via Benedetto Pampanelli) fino al primo incrocio, dove si gira a sinistra per Via Enrico Ciotti. Al primo incrocio si gira a destra (c'è un piccolo cartello che indica per Sant'Erasmo) e si continua lungamente sulla strada che comincia a salire sul versante sud del Monte della Difesa. Raggiunta una piccola rotonda (loc. Fontana dell'Arco) si continua verso destra. La strada si inerpica sempre molto ripidamente fino a raggiungere l'Eremo di Sant'Erasmo a 840 metri). La strada è stata recentemente asfaltata ed è in buone condizioni, ma la ripidità di alcuni tratti (20%) la potrebbero rendere problematica in discesa. 
Ampie le possibilità di parcheggio nei pressi dell'Eremo. 

Descrizione del percorso:

Lasciato sulla sinistra il cancelletto di accesso agli edifici dell'Eremo, si continua per un brevissimo tratto sulla strada verso destra per poi deviare subito a sinistra per il ripido pendio sassoso che sale verso nord-est (bandierina evidente su una roccia più in alto). Il sentiero di fatto non esiste, quello che bisogna fare è farsi guidare a vista dai segni bianchi-rossi che risalgono la lunga dorsale. Superato il primo tratto, i segni entrano in un canaletto sassoso, raggiungono una traccia che va verso est (destra) che va ignorata e continuano verso nord. Si passa alla sinistra di una recinzione (attenzione al fil di ferro quasi ad altezza testa!!) e si continua cosi superando ora un tratto più ripido (sempre verso nord). Circa a quota 1000 i segni si spostano verso destra, entrano in una faggeta di piccolo fusto (tracce più evidenti), risalgono il bosco, si spostano verso sinistra e infine raggiungono l'ampia cresta sud - est del Monte Pizzone (45 min, 1120 metri). Si segue quindi la cresta verso sinistra con percorso intuitivo, fino a raggiungere le roccette da superare con l'ausilio delle mani (segni evidenti sulle rocce). Superato questo tratto il sentiero si fa estremamente panoramico (siamo anche in vista della vetta rocciosa e strapiombante del Pizzone), piega a destra e comincincia ad inerpicarsi su sentiero roccioso verso nord-ovest aggirando in quella direzione la vetta. In questo tratto i segni sono meno visibili. Il sentiero è costituito solo da labili tracce (più adatte a delle capre che a delle persone) e si fa molto ripido (fate attenzione agli scivoloni). Infine si raggiunge la piccola sella a quota 1295 metri proprio alla destra della vetta che si raggiunge salendo il ripido pendio erboso verso sinistra (45 min, 1314 metri). Magnifica la vista dalla vetta: facilmente individuabile il Circeo, il Monte Malaina, il Monte Gemma e al di là i contrafforti dell'Appennino. Verso est visibili anche gli Ausoni e gli Aurunci (in particolare dovrebbe essere individuabile il Monte Petrella). 
Il Monte Erdigheta si raggiunge continuando lungo la cresta verso destra (nord-ovest). Con una breve discesa si raggiunge la sella tra i due monti e infine con una piccola salita si raggiunge anche la seconda vetta (1336 metri, 15 min). Da qui conviene sicuramente continuare verso destra seguendo l'intuitivo percorso di cresta fino a quota circa 1345 dove devinado verso destra si raggiunge in circa 15 min (mantenendo la direzione nord-est, nei pressi di una zona ricca di bei faggi di alto fusto e sulla destra di un pianta di tasso secolare) l'impressionante voragine dell'Abisso Consolini (a circa 1380 metri di quota), uno degli inghiottitoi più profondi dei Lepini. Attenzione quando vi avvicinate!
La discesa per la via del ritorno si fa per il percorso dell'andata e richiede 1 ora e 30 minuti. 

Prospettive:

La salita al Pizzone dal versante sud qui descritta è stata enormemente facilitata dall'asfaltatura della strada che raggiunge l'Eremo. Le condizioni della strada, in precedenza, imponevano di lasciare l'automobile (salvo possessori di fuoristrada!!) nei pressi della Fonte dell'Arco (a soli 400 m. sl.m!!) e da li, salire lungamente fino in vetta. 
Inoltre, una bellissima traversata di cresta, panoramica come poche, che si può fare, e che ho fatto, è partire dalla Fonte dell'Arco o dall'Eremo raggiungere il Passo della Fota sul versante Carpienetano proprio partendo dall'Eremo. Un percorso di grande soddisfazione ma molto impegnativo che attraversa in successione: Mt. Pizzone, Erdigheta, La Croce, Semprevisa, scende sulla sella, sale sulla Croce di Capreo e da li seguendo la cresta delle Matreagne fino al Passo della Fota e a Carpineto Romano (circa 1100 m di dislivello partendo dall'Eremo, o 1400 partendo dalla Fonte dell'Arco). 
Solo per esperti. 
Foto:



L'Eremo di Sant'Erasmo



La cresta sud-est del Pizzone vista dopo il passaggio su roccia.


La rocciosa vetta del Monte Pizzone


I monti Malaina e Gemma visti nei pressi del Pizzone. Sulla destra, nascosta dalla foschia, si intravede la profonda Valle Carpinetana.


Il Monte Erdigheta (il secondo cocuzzolo sulla sinistra) visto dal Pizzone. Il crinale boscoso più lontano è il Monte La Croce (1427 metri)


Croce di vetta sopra un mare di nubi.


Il Monte Pizzone e il bel pianoro dell'Erdigheta visto nei pressi dell'Abisso Consolini. 




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